Luglio 2024 | Manola Nardotto
Mi chiamo Manola,
Come tutte le bimbe rimango affascinata da papà… papà che dipinge ad olio, a tratti sotto la guida di un Maestro, imparando a miscelare i colori e con essi riempire le tele.
Ma lo scopo qual è? Riempire le tele? Fare copie stilisticamente perfette di opere magistrali appartenute ad altri?
Il tempo lo dirà, intanto l’Amore ha posto il suo seme e mi sarà guida.
Manola Nardotto
Il liceo Artistico, partenza di nuove avventure dove apprendo le basi del mestiere pittorico e poi tanto esercizio nella copia dei maestri fino a cercare il mio alfabeto di forme per potere esprimere sulla tela i miei pensieri e le mie emozioni. . L’indirizzo in conservazione e catalogazione dei beni mi aiuterà a sviluppare la cultura di base e a mettere ordine nei mille pensieri.
Mi necessita dipingere l’emozione, cogliere l’attimo, cercare la persona nei suoi gesti, nei suoi sguardi e nelle sue passioni.
La via ora è tracciata, i ritratti divengono per me la sostanza.
C’è qualcosa con cui riempire le tele, un’emozione personale da fissare lì, da rendere infinita.
La via ora è tracciata, i ritratti divengono per me la sostanza.
Devono essere personali e cogliere l’emozione, la particolarità di uno sguardo. L’essenza.
Da quelle linee semplici e avventurose.
In questi ritratti cerco di fissare i loro sguardi e i loro movimenti, semplici e naturali. La mia non è una pittura urlata, anzi vuole essere un’isola di serenità e bellezza in questo mondo di clamori.
La mia ricerca è incentrata sull’arte figurativa, con predilezione per il ritratto.
Trovo ispirazione nel silenzio rarefatto del mio studio. Cerco di riassumere su tela la ricercatezza classica e la spensieratezza contemporanea in un abbraccio di forme e di colori caratterizzati da sfondi vegetali o texture geometriche.
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