Davide Quaglietta
Il Dott. Davide Quaglietta laureato in Scienze Biologiche e nella magistrale in Ecologia ed Evoluzione all’ Università degli studi di Ferrara, ha frequentato l’Istituto d’Arte di Castelmassa, diplomandosi in Architettura e Arredamento, ma uno dei suoi più grandi rimpianti è stato quello di non aver studiato decorazione pittorica; provò solo un anno questa strada ma si demoralizzò per una brutta valutazione nel riprodurre un quadro. Da quel momento perseguì il suo percorso cercando nelle sue opere un riscatto. Cresciuto in un ambiente magico, pieno di arte e creatività, ha intrapreso la strada del disegno già dalla tenera età influenzato dai dipinti del nonno, il pittore Nano (Bruno) Luppi.
La sperimentazione pittorica di Davide Quaglietta
Davide Quaglietta è un autodidatta, guidato solo dalla sua grande passione, dapprima rivolta al disegno, che ha perfezionato nel corso degli anni, fino alla sperimentazione della pittura ad olio.
Ha amato da sempre l’intreccio tra natura e arte provando ad amalgamarli: Egli stesso definisce l’Arte come un dono della natura e la natura come l’espressione perfetta dell’arte.
Ha utilizzato molte tecniche artistiche durante il suo percorso artistico intrecciando l’utilizzo della matita, dei colori e della penna nelle sue opere e proponendo diverse creazioni, frutto sempre o quasi della sua immaginazione. Questa condizione lo ha portato a crescere e a reinventare uno stile che fosse solo suo e unico. Non ha mai riprodotto opere d’arte di altri pittori ma ha sempre ricercato un suo stile, anche molto variegato, con lo scopo di rappresentare le emozioni e i problemi legati al Mondo, sia naturali che sociali. Da sempre nelle sue opere ricerca l’ordine e la forza dei dettagli, anche minuscoli, con una scrupolosità quasi maniacale.
Di seguito vengono elencati i periodi artistici più rilevanti del suo percorso. Fin da giovane ha sperimentato diverse tecniche artistiche ed entusiasmato dalla natura ha riprodotto la sua prima SERIE dei DISEGNI NATURALISTICI (2003-2005) in onore di suo nonno che purtroppo venne a mancare dopo la realizzazione della terza opera di questa serie. Questa perdita così tragica portò l’artista a confrontarsi con se stesso, conoscere i suoi limiti e capire se quel talento fosse davvero un dono genetico. I Disegni a matita in chiaro-scuro, stimati in una quindicina, raffigurano alcune specie di animali (soprattutto il mondo dei rettili). Era affascinato dal movimento di queste creature e dal loro sguardo. Questa serie fu per l’artista il primo passo per poter dimostrare il suo valore artistico.
Dalla rappresentazione della realtà, ha realizzato una collezione di disegni surrealistici, che evidenziano una ricerca sui significati profondi del volto umano, che chiamò proprio SERIE del ‘VOLTO UMANO’ (2005-2008), utili a cogliere l’essenza che avvolge l’anima. Gli occhi rappresentati in questa raccolta simboleggiano le persone che conosciamo, più care e meno care, mentre il rosso pastello (raffigurazione stravolta di una Calla in fiore), che si intravede in ognuna delle 14 opere di questo periodo, manifesta la speranza di tutte le persone e degli organismi viventi nel mondo. Questa serie nasce da uno studio intrapreso anni prima dall’artista che conta molti disegni e schizzi mutati poi in vere e proprie opere.
Subito dopo la raccolta di disegni surrealistici ha creato una serie di tre dipinti, olio su tela, raffiguranti l’ UNIVERSO (2007-2008). I colori utilizzati sono il rosso e il blu, colori che spesso rappresentano la forza e la potenza se intrecciati l’un con l’altro. In questi dipinti gli occhi rappresentano i pianeti sui quali è nata la vita, le sfere rosse i pianeti sui quali sta per nascere, mentre le sfere blu quelli sui quali non potrà mai svilupparsi alcuna forma di vita.
Nel 2008 (SERIE ASSENTEISMO) ha creato un nuovo genere, un intreccio di forme e colori, spesso accesi e mirati in ogni singola opera, dai quali affiorano soggetti che nel loro insieme trasmettono uno o più messaggi.
Tutto è nato per caso con la prima opera della serie chiamata “L’Insetto e il Padre”, nata per caso nel rappresentare un insetto. In questi ultimi quadri (olio su tela) emergono, con forme indefinite, le incertezze dell’uomo, le diverse sfaccettature della vita, il rispetto per la natura, la maternità, la violenza sulle donne ma anche la confusione che permane nel mondo. Egli stesso non riesce a definire il suo stile in questa produzione artistica in quanto individuare un movimento ben preciso si rivela essere troppo difficile; è un intrigo di cubismo ed astrattismo anche se lui l’ha chiamato: “ASSENTEISMO”;
“L’uomo si assenta da ogni forma schematica dell’ambiente fisico che lo circonda, scomponendolo in tutte le sue incastonate singole parti” – Davide Quaglietta. Questa serie di dipinti si è conclusa nel 2014 anche se in futuro sarà quasi sicuramente rielaborata.
Nel 2014-15 ha realizzato una serie di poesie (PERIODO DELLE POESIE). Nella raccolta, che conta una cinquantina di poesie, vengono toccati vari temi che spaziano dalla realtà che ci circonda, cogliendone le diverse peculiarità e sfumature, alla sfera affettiva e delle esperienze personali, dei sentimenti, delle passioni e delle emozioni. Tra le poesie più significative rientrano quelle dedicate a sua madre (Natalia Luppi), suo padre (Pasquale Quaglietta) e suo fratello (Luca Quaglietta). Attraverso questo nuovo linguaggio le parole, i versi e le strofe hanno, per un attimo, sostituito i colori e le tele, aprendo una parentesi significativa del suo percorso.
Nel 2016 ha iniziato ad utilizzare gli acquerelli. Questo “mondo” è stato scoperto per caso, grazie al suo lavoro (educazione ambientale), completando anche un altro studio che ha coinvolto diverse tecniche con gli acquerelli e scoperto la loro applicazione alla sua arte associata all’utilizzo di matita e penna. I dipinti naturalistici ad acquerelli (tecnica mista) contano una ventina di opere dove sono state rappresentate soprattutto alcune specie di uccelli acquatici, importanti per gli ambienti umidi da preservare. Questa sfida sta continuando e ad esempio ha portato alla creazione di 4 dipinti nell’estate 2019. Davide Quaglietta chiama questa raccolta la SERIE ‘GLI ACQUERELLI DESCRIVONO LA NATURA’.
Nel 2017 un vuoto artistico ha colpito l’artista, che non riusciva più ad esprimersi nel mondo dell’arte, il buio lo avvolgeva, fino a che nell’anno 2018 ha deciso di imbattersi in una nuova sfida. Ha creato e sta creando attualmente una SERIE chiamata ‘I GHIACCIAI’ con lo scopo di trasmettere alla comunità il problema legato alle azioni dell’uomo, all’inquinamento e ai cambiamenti climatici con lo scioglimento dei ghiacciai. Questa serie testimonia il rispetto che nutre nei confronti della natura. Nei dipinti emergono diversi significati; ogni opera è priva di un disegno preparatorio ma nasce semplicemente da una idea che poi si realizza man mano il colore viene steso sulla tela con una impressionante ricerca dei dettagli. Sono opere impegnative (olio su tela) che realizza nel tempo libero e conclude dopo mesi e mesi di studio e impegno.
Nel 2019 ha creato assieme alla sua compagna Irene una rielaborazione di quadri e composizioni floreali creando CASA IrDa rintracciabile su Instagram. Un doppio ramo artistico che continuerà a intraprendere, come se si fosse sdoppiato e le due strade si siano divise. CASA IRDA è un riutilizzo creativo, che spazia dalla raffigurazione della natura con muschio, lana, cotone, materiali naturali raccolti e creatività, alla creazione di mobili e composizioni floreali con piante grasse.
Tra una serie e l’altra il pittore Davide Quaglietta ha sempre cercato di studiare nuove tecniche, colori e supporti creando tante opere differenti ma sempre uniche e particolari: questi dipinti rappresentano la linea che unisce le diverse raccolte, come a simboleggiare una continua trasformazione e consapevolezza delle sue doti innate. Egli stesso definisce la sua strada come “l’evoluzione della sua mano”, in quanto ha scoperto nel tempo quanto si possa migliorare e come il suo stile possa definire se stesso e la sua espressione artistica.
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